Da Strasburgo una necessità comune: tutelare i diritti della madre, del nascituro e della famiglia
Lo scorso 3 dicembre 2025 presso la sede del Parlamento Europeo a Strasburgo, si è tenuto un convegno che si è occupato di un tema molto attuale e delicato, quale quello della violenza prenatale/postnatale e la protezione neuro-legale. Questo evento promosso dal PSAF, organizzazione da lei presieduta, ha come obiettivo è quello di gettare le basi per un “Osservatorio Internazionale sulla Salute Mentale Perinatale”, ha visto in campo la collaborazione di un team straordinario e il supporto di relatori e istituzioni di livello mondiale.
Abbiamo intervistato il prof. dott. Raffaele Zinno, presidente del PSAF, che unitamente alla dott.ssa Hamida Ouled Slimane, è stato tra i principali promotori di questo comvegno internazionale.
D: Prof. Zinno, quali sono le sue considerazioni finali su questo evento?
R: Sono molto soddisfatto del risultato dell’evento. La partecipazione di circa 90 Paesi, con diverse rappresentanze istituzionali, ha sottolineato in modo chiaro l’importanza delle tematiche affrontate.
Vorrei evidenziare come, al di là delle differenze politiche e religiose, sia emerso un sentimento comune: la necessità di tutelare i diritti della madre, del nascituro e, più in generale, della famiglia. È proprio dalla tutela della famiglia che si deve partire per ricostruire un mondo in cui tornino a prevalere valori oggi troppo spesso dimenticati.
In un momento storico in cui sembra che il mondo abbia perso il senso dei valori fondamentali e in cui frequentemente prevalgono violenza e sopraffazione, una partecipazione così ampia dimostra che esiste ancora spazio e, soprattutto, una volontà condivisa di riaffermare come modelli di vita il valore della vita, la solidarietà e l’amore.
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| Il prof. dott. Raffaele Zinno |
D: Quali sono secondo lei i passi che ancora vanno fatti, anche a livello legislativo, per migliorare anche le risposte istituzionali e giuridico-scientifiche sul tema?
R: Alla fine dei lavori una Consensus Conference ha approvato la “Carta di Strasburgo” La Carta nasce dalla consapevolezza che la violenza durante la gravidanza è una delle minacce più gravi e ancora troppo sottovalutate per la salute delle donne e dei bambini. Le evidenze delle neuroscienze dimostrano infatti che i traumi prenatali possono compromettere in modo duraturo lo sviluppo neurologico, psicologico e relazionale del bambino. L’obiettivo del documento è riconoscere e prevenire la violenza perinatale in tutte le sue forme, affermando il diritto del feto a una salute prenatale sicura e la tutela del legame madre-bambino come bene primario. La Carta propone un approccio integrato e multidisciplinare che coinvolga sanità, servizi sociali, salute mentale perinatale, medicina legale e sistema giudiziario, per garantire interventi fondati su basi scientifiche e giuridiche solide. Viene sottolineata l’importanza della prevenzione, attraverso la diagnosi precoce, lo screening universale della salute mentale in gravidanza, il sostegno continuativo nei primi mille giorni di vita e la formazione specifica degli operatori. Centrale è anche il ruolo di una giustizia informata, capace di prevenire separazioni ingiustificate e di proteggere i soggetti più vulnerabili. La Carta auspica inoltre politiche europee armonizzate sulla salute perinatale e promuove una vera cultura della prevenzione, fondata sulla tutela della maternità, dell’infanzia e della famiglia. In questa prospettiva, la nascita di un Osservatorio Internazionale con sede a Strasburgo rappresenta uno strumento concreto per monitorare l’applicazione dei principi, raccogliere dati, formulare raccomandazioni e rafforzare la cooperazione tra istituzioni, scienza e società civile.
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| La dott.ssa Hamida Ouled Slimane |
D: Quali sono i prossimi passi del PSAF nel cammino su questo argomento?
R: Stiamo lavorando su più direttrici. La prima è la diffusione della Carta di Strasburgo, con l’impegno a far sì che diventi vincolante sia a livello europeo sia in tutti i Paesi che hanno partecipato al convegno. Al termine dei lavori, oltre all’adozione della Carta di Strasburgo, è stata deliberata la costituzione di un Osservatorio Internazionale, che avrà sede in Italia, e sul quale siamo già operativi per renderne concreta e rapida l’istituzione. Infine, abbiamo ricevuto numerose richieste per l’apertura di sei PSAF in diversi Paesi e stiamo lavorando attivamente anche in questa direzione, con l’obiettivo di dare risposte concrete e strutturate alle esigenze emerse.
RED



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