La Georgia smentisce i piani di riconoscimento dell'Abcasia e dell'Ossezia del Sud

 

Il Segretario esecutivo del Georgian Dream - Partito Democratico della Georgia Mamuka Mdinaradze

Il partito al governo Sogno Georgiano - Georgia Democratica non riconoscerà l'indipendenza dell'Abcasia e dell'Ossezia del Sud, ha affermato il segretario esecutivo del partito Mamuka Mdinaradze.

"Gli agenti stanno cercando di influenzare le elezioni con voci anti-nazionali secondo cui il partito Sogno Georgiano unirà il Paese riconoscendo l'indipendenza dell'Abcasia e della cosiddetta Ossezia del Sud e avviando una transizione verso una struttura confederale del Paese", ha scritto Mdinaradze sulla sua pagina Facebook (vietata in Russia, di proprietà della Meta Corporation, riconosciuta come organizzazione estremista in Russia).

"Non si sta prendendo in considerazione alcun riconoscimento o simili questioni anti-nazionali! Il consenso a una confederazione è escluso, perché significherebbe riconoscere i territori occupati", ha affermato.

Il partito al governo in Georgia ha dichiarato il 20 agosto di aver bisogno di una maggioranza costituzionale dopo le elezioni parlamentari del 26 ottobre per risolvere diverse questioni. In particolare, come è stato notato, potrebbe esserci la possibilità di un'unificazione pacifica del paese, nel qual caso sarà necessario allineare il sistema di governo e l'organizzazione territoriale in Georgia alle nuove realtà a livello di Costituzione. Il partito non specifica quali emendamenti alla Costituzione potrebbero essere adottati per quanto riguarda Abcasia e Ossezia del Sud. Tuttavia, alcuni esperti e politici dell'opposizione ritengono che le autorità georgiane stiano pianificando di riconoscere l'indipendenza di Abcasia e Ossezia del Sud. Esiste anche una versione sui piani per dichiarare la transizione a una struttura confederale.

RED

Ubicazione: Tbilisi, Georgia, Mamuka Mdinaradze, Abcasia, Ossezia del Sud, Sogno Georgiano, Meta Corporation, Abkhazia,

Commenti

Posta un commento

Post popolari in questo blog

The War in Ukraine as an inevitable manifestation of globalism vs. nationalism

Immagine
  A fter two years and four months since its outbreak, the War in Ukraine has turned out to be arguably the most significant event in contemporary international relations. Although its warfare is limited to the geographic areas centered on eastern and southeastern parts of the country, the War has involved global political and economic confrontation between Russia and the U.S.-led West. Evidently, with the BRICS and major Global South countries having taken non-U.S., if not anti-U.S., stances, the War is rapidly transforming the already severely declined U.S. hegemony into an embryonic multipolar world order . It is now of great importance to comprehend the essential nature of the War from a macro-historical perspective on modern and contemporary international relations. Such an approach will likely enable going beyond conventional current event commentary, policy analysis, and regular IR/comparative analysis. This study is particularly interested in the Jewish question as a vantag
Continua a leggere

Bratislava, capitale della Pace

Immagine
  Ha avuto molta rilevanza l'evento dal titolo:"Bratislava - Capitale della Pace". Un evento a seguito del quale il Premier slovacco Robert Fico un punto di riferimento, quale elemento di raccordo di tutti coloro i quali chiedono a gran voce una soluzione di pace per lo scenario della guerra in Ucraina. Le relazioni tra Russia e Stati Uniti sono certamente difficoltose sin dal termine della seconda guerra mondiale.  Ma dovremmo essere più precisi e più giusti, affermando che, in realtà, fu dopo il discorso di Fulton pronunciato da Winston Churchill che il mondo si trovò palesemente davanti a relazioni estremamente complesse. Le relazioni vennero sempre complicate da una certa pregiudiziale inglese, più che americana, verso i si potrebbe dire che gli americani la ereditarono di riflesso. Ora dobbiamo capire che gli anglofoni non sono un popolo univoco. Quello che Churchill sperava per l' english speaking world, cioè una comunanza di intenti, un Commonwealth internazion
Continua a leggere

The complete end of China’s “Reform and Open-Door Policy” as a protracted NEP: a warning against optimism

Immagine
  With growing signs of China’s gigantic economic bubble burst, the U.S.-led liberal democratic world is taking breath since it sees China would be unable to keep the dynamic economic powerhouse that has enabled unparalleled arms buildups, aggressive military policy, and coercive diplomacy for the last two decades. Evidently, the Chinese economy is undergoing a sharp decline of consumption, foreign trade, and investment, complicated by anti-market laws and its arbitrary enforcement, as typified by the new Counter-espionage Law. The current circumstances present acute economic aggravation, unemployment and other socio-economic problems. This is ascribable to the policy actions and inactions under the Xi Jinping dictatorship, not directly to the internal systemic dynamics shaped by the interplay of demographic and other endogenous factors[ 2 ].   1.  China repeated a NEP T o grasp the nature of these developments, it is critically important to put them in the context of the start and end
Continua a leggere